La storia del Pride Month
di Ilaria Morlando
È ormai noto a tutti che giugno sia il Pride Month, o mese dell’orgoglio gay, un mese di celebrazioni, feste, parate, eventi di spettacolo e dibattiti di approfondimento che si svolgono nelle maggiori città d’Italia e del mondo. Gli obiettivi sono promuovere la difesa dei diritti delle persone omosessuali, dell’amore in ogni sua manifestazione, abbattere ogni discriminazione, ma anche ricordare tutte le rivolte e le rivendicazioni che si sono succedute in nome dei medesimi scopi nel corso degli anni. Infatti non bisogna dimenticare la storia che si cela dietro l’istituzione di questo mese.
I moti di Stonewall
Negli anni Sessanta, negli Stati Uniti, le incursioni della polizia nei locali gay erano di routine, uno di questi locali era lo Stonewall Inn, bar newyorkese noto proprio per essere un punto di ritrovo della comunità omosessuale. In questi anni l’omosessualità era classificata come una malattia mentale e la legge era profondamente discriminatoria, tanto che gli appartenenti alla comunità LGBT+ potevano essere trattenuti dalla polizia per diversi motivi, come ballare in coppia, baciarsi, tanto in un luogo pubblico quanto in uno privato, o vestirsi con abiti che non fossero ritenuti appropriati per il loro genere, più precisamente, vigeva l’obbligo di indossare almeno tre capi di abbigliamento considerati adeguati per il proprio sesso biologico. Pertanto, durante le loro incursioni, le autorità erano solite insultare, colpire e addirittura arrestare chiunque venisse colto in queste fattispecie ritenute incriminanti.
La notte tra il 27 e il 28 giugno 1969 qualcosa cambiò, quando la polizia per l’ennesima volta fece irruzione nello Stonewall Inn i clienti del locale reagirono ai soprusi, decisero che era tempo di far valere i propri diritti. In realtà non fu questo il primissimo tentativo di ribellione in nome della difesa dei diritti degli omosessuali, altri avevano avuto luogo alcuni anni prima a Philadelphia, San Francisco e Los Angeles, ma non portarono ad una svolta significativa come quella del giugno del ‘69. Quella notte la comunità omosessuale reagì riversandosi nelle strade e costringendo gli agenti della polizia a rifugiarsi all’interno del bar, ci furono lanci di oggetti e scontri anche violenti, ma non c’è un preciso accordo su chi dei presenti abbia innescato la guerriglia e sulle esatte dinamiche.
La folla si estese rapidamente, quella stessa notte nel giro di poche ore presero parte alla rivolta circa 2.000 persone, tra cui anche quelle che erano ritenute persone “ordinarie” e che si trovavano nel Greenwich Village di New York, quartiere che ancora oggi ospita il locale. Forte del grande appoggio, la protesta si ingrandì e proseguì per giorni.
L’istituzione del mese del Pride
Nel luglio dello stesso anno venne fondato il Gay Liberation Front (GLF) e, dopo questo, tanti altri movimenti omofili in giro per il mondo. Fu proprio dall’iniziativa di queste associazioni che venne organizzata, a distanza di un anno dagli eventi dello Stonewall Inn, una marcia commemorativa dal Greenwich Village a Central Park, si trattò dunque della prima parata LGBT+ della storia, durante la quale migliaia di omosessuali scesero in strada senza paura di ritorsioni per rivendicare la propria libertà e il proprio orgoglio di essere gay. Da allora le parate sono state organizzate nello stesso periodo, coinvolgendo progressivamente sempre più Paesi e vedendo moltiplicarsi il numero delle manifestazioni.
Il Pride Month oggi
Quest’anno, in Italia, come consuetudine, è stato stilato un lungo calendario di eventi che si protraggono ben oltre il mese di giugno, tutto il Paese si colorerà, a date alterne, di striscioni e bandiere arcobaleno da maggio a settembre. Tantissime sono le iniziative anche nel resto del mondo, si tratta ovviamente di manifestazioni che hanno un significato diverso da quello degli anni ‘70, che si adattano alle dinamiche della società odierna, ma la grande partecipazione e la vasta portata dei Pride sono sicuramente una prova che gli sforzi del passato hanno dato i propri frutti.
