La Francia difende il suo storico retaggio di potenza egemone, sfruttando I migranti per distrarre l'attenzione dei francesi

La Francia e le sue (spiacevoli) pretese egemoniche

di Alessandro Crispino

Il ruolo di Presidente della Repubblica in Francia rappresenta la perfetta sintesi tra l’antica vocazione imperiale francese e il suo “giovane” spirito repubblicano. Il titolare dell’Eliseo concentra nelle sue mani una quantità di potere che gli permette di fatto di essere il fulcro della politica francese. Macron sembra esserne perfettamente conscio, ma la sua spregiudicatezza nell’ interpretare il ruolo di “monarca repubblicano”, gli è costata l’antipatia della Francia rurale. Situazione che si è mostrata evidente già durante le elezioni dell’Aprile del 2022, durante le quali la nazionalista Le Pen ha insidiato seriamente Macron.

Lo scontro tra la Le Pen e l’inquilino dell’Eliseo simboleggiava, rispettivamente, lo scontro tra la volontà dei francesi di concentrarsi su se stessi trascurando la loro presenza in Europa, e la volontà di sentirsi grande potenza capace di influenzare l’andamento dell’eurozona. A vincere fu, nuovamente, Macron e la velleitaria volontà dei francesi di pensarsi impero.

A distanza di poco più di un anno dalla sua riconferma Macron non è riuscito tuttavia a placare il malumore della Francia rurale e dei cittadini “comuni”, ma è anzi stato in grado di aumentarlo all’ inverosimile con la nota ed impopolare riforma delle pensioni.

Fin dai suoi albori, la manovra ha riscontrato l’avversità dei francesi, i quali manifestano ormai nelle piazze il loro dissenso da 4 mesi. Il governo ha nonostante ciò deciso di tirare dritto sulla riforma, ignorando le due richieste di mettere a referendum la questione e ponendo la messa in fiducia, la quale farà si che la riforma si tramuti in legge senza dover passare per il parlamento nazionale.

Compromessa in maniera evidente la stabilità interna del governo francese, esso sembra stia tentando di canalizzare l’attenzione dei transaplini al di fuori dei confini nazionali. Per ricompattare l’elettorato francese attorno alla volontà di essere considerati determinanti in Europa, l’esecutivo sfrutta il tema dei flussi migratori alzando la tensione con Roma, strategia che permette a Macron di sedere sul suo “trono repubblicano” dal 2017.

La situazione attuale non è però di certo figlia di un capriccio del presidente Francese. La Francia pensa da sempre di poter anelare (o addirittura pretendere) una posizione di rilievo, che accresca la sua autorevolezza e la renda modello da seguire per le altre nazioni. In tal senso vanno interpretati tutti i progetti di cui la Francia si fa promotrice nell’ Eurozona. Tuttavia una Francia che non riesce a far fronte ai problemi interni e a dotarsi di mezzi adeguati per le sue ambizioni è poco credibile. Questo i francesi lo sanno, Macron su tutti.

Le tensioni degli ultimi giorni tra Cina e USA in merito alla questione Taiwan preoccupano molto la Comunità internazionale Articolo precedente La Cina si indispettisce per la vendita di armi degli USA a Taiwan
n occasione della giornata Internazionale dell’Infermiere, analizziamo le usuranti condizioni lavorative deo Articolo successivo In che condizioni versano gli infermieri in Italia?