Le tensioni degli ultimi giorni tra Cina e USA in merito alla questione Taiwan preoccupano molto la Comunità internazionale

La Cina si indispettisce per la vendita di armi degli USA a Taiwan

di Gabriel Abbruzzese

Le tensioni degli ultimi giorni tra Cina e USA in merito alla questione Taiwan preoccupano molto la Comunità internazionale che teme un nuovo possibile conflitto tra due potenze mondiali. Ma quella di Taiwan è una situazione di contesa storica che è ritornata ad accendersi di recente.

La Cina torna a condannare l’atteggiamento statunitense nei confronti di Taiwan, in particolar modo, ciò che ha indispettito la Repubblica Popolare è la vendita di armi a Taipei da parte di Washington. Tale situazione, ha turbato e non poco il ministero degli Esteri cinese che tramite la sua portavoce Mao Ning si è espresso così: ‘’La vendita di armi degli USA a Taiwan viola gravemente il principio dell’unica Cina e i tre comunicati sino-americani. Questi legami militari, dimostrano come gli americani stanno trasformando Taiwan in una polveriera’’.

La disponibilità degli Stati Uniti a partecipare al piano di difesa indipendente dell’isola al fine di rafforzare la deterrenza e la protezione, ha intensificato le tensioni nello Stretto di Taiwan e ha spinto la Cina ad adottare misure a difesa della sua sovranità e della sua sicurezza. Per evitare che forze esterne interferiscano negli affari interni cinesi e minino la pace e la stabilità dello Stretto di Taiwan, la Cina più volte ha minacciato che chiunque deciderà di immischiarsi commettendo azioni sbagliate ne pagherà le conseguenze.

Le tensioni nate negli ultimi giorni non sono, però, di nuova formazione, anzi, si possono definire un’evoluzione di quella che è stata l’ambiguità della politica estera americana negli ultimi anni nei confronti della Cina. Già a partire dal 1972 con quello che è passato alla storia con il nome di Comunicato di Shanghai e che ha suggellato definitivamente i rapporti sino-americani, dopo una fase di isolamento tra le due potenze. Tale documento include il riconoscimento del principio dell’unica Cina, con il quale gli Stati Uniti riconoscono l’unità della Cina comunista e di Taiwan, in cambio la potenza cinese riconosce la supremazia americana nel Pacifico, impegnandosi a contrastare l’eventuale tentativo di una terza potenza di espandersi nell’area.

Questa situazione si incrina già a partire dal 1979 quando il governo di Washington comincia a rafforzare i contatti diplomatici e la vendita di armi all’isola taiwanese che ribadisce la sua contrarietà al principio dell’unica Cina, riconoscendosi come un Paese indipendente. Difatti la firma del Taiwan Relations Act, obbliga gli USA ad aiutare Taiwan a mantenere una sufficiente capacità di autodifesa nonostante, il governo americano, riconosca al contempo quella che è la politica di ‘’una sola Cina’’, in maniera tale da avere un valido partner per ottenere risultati nei vertici internazionali.

Però questa costante ambiguità americana ed il continuo rifornimento di armi preoccupa la Cina, che non trova negli USA un alleato stabile a cui affidarsi e ciò ha spinto il destino di Taiwan in una contesa tra due colossi mondiali, da un lato la Cina per motivi ideologici dall’altro gli Stati Uniti per ragioni economiche. Basti osservare come le continue avvertenze della Repubblica Popolare di porre uno stop al riarmo sono state seguite da vere e proprie simulazioni di invasione dell’isola, motivo che ha spinto il Congresso americano ad adottare il National Defense Authorization nel 2022 per rinfoltire l’arsenale di Taiwan e mantenere una presenza e un controllo costante sul Pacifico.


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