Chi sono gli attuali reali spagnoli?

di Carlotta Cappelli

L’imminente incoronazione ufficiale di re Carlo III d’Inghilterra ha posto, ancora una volta, i reali sotto i riflettori e non solo quelli inglesi. Tra i nomi esotici delle varie famiglie aristocratiche invitate a presenziare all’evento, ne spiccano due più familiari a noi italiani: Felipe y Letizia. In effetti non tutti sanno che il Capo di Stato dei nostri vicini spagnoli è tutt’oggi il re, discendente della storica dinastia dei Borbone.


Chi sono gli attuali re e regina di Spagna?


Filippo VI sale al trono di Spagna il 19 giugno 2014, in seguito all’abdicazione del padre. Egli è il terzogenito del re Juan Carlos I e Sofia di Grecia, ma primo nella linea di successione in quanto unico figlio maschio. L’allora “Principe della Asturie” (titolo che spetta all’erede al trono del Regno di Castiglia) s’innamora dell’asturiana Letizia Ortiz, una giornalista non molto ben vista dalla famiglia reale dato il suo passato controverso: divorziata, di opinioni repubblicane e “plebea” (insomma la Camilla della situazione). Nonostante tutto i due si sposano il 22 maggio 2004 e mettono al mondo due bambine: Leonor nata nel 2005 e per questo futura erede al trono, seguita da Sofia nel 2007.


Insomma ad oggi la Spagna si configura come una monarchia ereditaria parlamentare, come sancito dalla Costituzione del 1978 e tutt’oggi in vigore. È proprio in quest’ultima che viene definito il ruolo del re all’interno dell’ordinamento come Capo dello Stato che “arbitra e modera il funzionamento regolare delle istituzioni […] ed esercita le funzioni espressamente conferitegli dalla Costituzione e dalle leggi”. Tra queste funzioni troviamo il potere di: sancire e promulgare le leggi; indire le elezioni; proporre il candidato a Presidente del Governo e nominarlo, così come porre fine alle sue funzioni.


Il re contro Franco

La domanda sorge spontanea: perché la Spagna, circondata da repubbliche, è una delle poche monarchie rimaste in Occidente?
La risposta è da ricercare nella storia del paese, in particolar modo durante il regime franchista. La Spagna non partecipò alla Seconda guerra mondiale quindi, a differenza dell’Italia dove conseguentemente alla sconfitta bellica la monarchia dei Savoia fu soppiantata dalla Repubblica, nella penisola iberica la dittatura fascista continuò più a lungo. Solo alla morte del “Caudillo” Francisco Franco, nel 1975, si promulgò una costituzione democratica.


La figura di Juan Carlos però riemerse prima, specificamente negli ultimi anni di vita dell’autoritario capo dello Stato che era alla ricerca di un “erede”. La famiglia Borbone era in esilio in Portogallo dal 1931, data dell’instaurazione della seconda Repubblica spagnola, esperienza finita nel 1939 a causa del colpo di stato franchista. Questo però non comportò la reintegrazione della famiglia reale, dato che l’allora aspirante al trono, Giovanni di Borbone, era oppositore di Franco.


La situazione cambia quando quest’ultimo concede al più giovane della dinastia dei Borbone, l’allora tredicenne Juan Carlos, di proseguire i suoi studi in Spagna, sotto la sua protezione. Il piano iniziale era che, dopo la morte del dittatore, sarebbe stato proprio il principe a prendere il comando, conservando il regime nazional-cattolico, ma questo non avvenne. Infatti il monarca, incoronato il 22 novembre 1975, dopo aver assunto il ruolo di capo dello Stato in seguito al decesso del suo “protettore”, si schiera a favore delle correnti politiche democratico-costituzionali. Il 6 dicembre 1978 venne proclamato lo Stato di diritto sociale e democratico spagnolo, con la monarchia parlamentare come forma di governo.


Oggi la monarchia spagnola, soprattutto grazie al lavoro dell’attuale re, non è più vista come un’istituzione obsoleta, ma riesce a stare al passo con i tempi contribuendo all’immagine positiva del paese e ottemperando al proprio compito di istituzione della Spagna, regalandole un tocco peculiare e tradizionale. Non tutti sono però d’accordo, soprattutto a causa della controversa figura dell’ex re Juan Carlos, inizialmente padre della democrazia, ma in seguito coinvolto in operazioni finanziarie poco trasparenti, che lo portarono ad abdicare.

Articolo precedente Calo demografico e sostituzione etnica
Articolo successivo Greenwashing, quando le aziende mentono sulle politiche ecologiche