La Spagna ha acquistato treni troppo larghi per le gallerie

di Gabriel Abbruzzese

La Spagna ha speso 258 milioni di euro per treni che non potrà utilizzare perché troppo larghi per i tunnel in cui sarebbero dovuti passare. Tale imprecisione è costata il posto a due alti funzionari: Isaías Táboas (capo dell’operatore ferroviario RENFE) ed Isabel Pardo de Vera (sottosegretaria di Stato per i trasporti).


In Spagna, nel giugno del 2020, RENFE (la nostra Trenitalia) ha deciso di acquistare 31 nuovi treni per arricchire il trasporto nelle regioni delle Asturie e della Cantabria. L’ordine fu commissionato dall’azienda basca CAF, che aveva battuto la concorrenza della francese Alstom e della tedesca Siemens, per una spesa di 258 milioni di euro. Ma la stessa azienda nel 2021 si rese che i treni erano troppo alti e larghi rispetto all’ampiezza dei tunnel realizzati nell’Ottocento e quindi più stretti rispetto agli standard attuali. Per tale ragione i lavori sono stati interrotti, e i treni mai costruiti. La questione ha comportato la necessità di riprogettare nuovi convogli, il che ritarderà la consegna, inizialmente prevista per l’anno prossimo, fino al 2026.

La notizia di questo peculiare errore, è stata oggetto di numerosi sviluppi nell’ultimo periodo, generando molte polemiche sui media. Il risalto mediatico della notizia ha messo una certa pressione al governo, obbligandolo a prendere provvedimenti. Per ordine della ministra dei Trasporti Raquel Sánchez Jiménez, sono stati rimossi dai loro ruoli due dirigenti di RENFE e ADIF (Amministrazione delle Infrastrutture Ferroviarie) e il ministero ha avviato un’indagine per chiarire su chi dovessero ricadere le responsabilità degli errori commessi.

La questione ha poi indignato il presidente della comunità autonoma della Cantabria, Miguel Ángel Revilla che ha definito la vicenda ‘’un pasticcio indicibile’’, aggiungendo: ‘’Io mi aspetto che cadano delle teste. In quarant’anni non avevo mai visto un lavoro così sciatto’’, chiedendo al governo di Madrid un risarcimento. Le sue pesanti accuse sono state appoggiate in pieno dal suo omologo delle Asturie, Adrián Barbón Rodríguez che ha dichiarato: ‘’Aspettiamo chiarimenti e soluzioni sul tavolo’’, aspettandosi delle dimissioni da parte dei responsabili.


Richieste realizzate ad inizio febbraio 2023, quando la ministra Sánchez ha accettato le dimissioni di Isabel Pardo de Vera, sottosegretaria di Stato per i trasporti, e Isaías Táboas, capo dell’operatore ferroviario RENFE. Nel frattempo, la ministra ha annunciato che fino alla consegna dei nuovi treni, il servizio ferroviario sulle brevi tratte nelle due comunità continuerà ad essere gratuito, come previsto dai sussidi pubblici introdotti nell’estate del 2022. Inoltre, i nuovi treni saranno sette in più dei trentuno originali, e verrà nominato dal ministero un commissario per vigilare sul compimento del progetto.


La questione ha poi scatenato il dibattito politico. L’opposizione – da destra – se l’è presa direttamente con il presidente socialista Pedro Sánchez, tramite le parole in parlamento della numero due del Partido Popular, Cuca Gamarra : ‘’Il suo governo – ha ironizzato – ordina treni che non passano nei tunnel.’’


La Spagna non è il primo caso di ‘’errore di misurazione’’. Un pasticcio analogo era accaduto in Francia nel 2014, anno in cui vennero fabbricati treni troppo larghi per passare sui binari delle stazioni più antiche, ciò comportò la modifica delle rotaie interessate, con relativi costi aggiuntivi.

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